I primi passi del cammino di un Guerriero

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Come tutte le notte, sognavi, e come tutte le mattine ti alzavi, in preda all’angoscia. Angoscia di essere abbandonato (ma da chi, pirla!?), angoscia di lasciare la notte per andare sul luogo di lavoro. Angoscia di non sentirti compreso da nessuno. Angoscia tipica della Coscienza Creatrice, ecco cosa sei. Ma quella mattina era diverso: avevi deciso di metterti in cammino. Era ora di provare a giocare con le Ottave attraverso uno di quei famosi Shock Addizionali, tanto cari al tuo compagno di avventure Franco Battiato.

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La mattinata in cui hai iniziato a camminare sulle tue gambe era fresca, il sole ti accecava ed era di buon auspicio per l’impresa a cui stavi dando inizio, più o meno consapevolmente. Era l’inizio del 2014, il vecchio ti aveva dato in pasto alla strega pochi mesi prima, e dopo aver rischiato di perdere l’ennesima occasione, eri uscito dolorante, masticato dal potere di quella donna magnifica e terrificante allo stesso tempo. Andare a piedi a lavoro, dunque, poteva sembrare un gioco da ragazzi. Eri stato uno scout, sapevi cosa significa camminare per il solo gusto di farlo, ma ora avevi uno scopo in più: farti a pezzi. Iniziando da un semplice percorso casa-lavoro.

Un passo dopo l’altro, eri arrivato al bar, pochi metri prima dell’ufficio: caffe, cornetto e succo d’arancia erano una colazione necessaria, e al tempo stesso meritata. C’è tutto un altro gusto a mangiare dopo aver camminato. Ma la cosa migliore da assaporare, era la sensazione vissuta durante la passeggiata, l’aver sgomberato la mente dai pensieri associativi e dal dialogo interiore, per entrare in una dimensione sconosciuta, dove ogni persona incontrata assumeva altre forme e significati. Per diversi giorni hai continuato a camminare avanti e indietro, finchè di punto in bianco, sul ponte della Serenissima, riconoscesti in lontananza una forma e un volto familiari: pensavi di essere sfuggito per sempre alla sua presenza, e invece incappasti nientepopodimeno che nel tiranno del negozio di dischi! Ti facesti una grossa risata urlando “Kappa è grande!!”

Era arrivato il momento di affrontare quel mostro che, nei precedenti due anni, ti aveva privato di energie e fatto schiavo morboso e masochista, al punto da privarti di ore di libertà in cambio di nulla, e facendoti perdere soldi e primavere di sole. Ma più che maledirlo, era tempo di comprendere come fosse una delle più grandi benedizioni, così come tutti gli altri tiranni con cui, in quel periodo, dovevi confrontarti per fare a pezzi paure e false personalità.

Ecco quindi che, camminando camminando, è tempo di passare a parlare di come anche il piccolo tiranno del negozio di dischi e l’enorme tiranno Prete, hanno contribuito a liberarti. Dopo averti fatto vomitare sangue, merda e pezzettini di false personalità.

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