I Magheggi del Grande Fratello

È di questi giorni l’attacco più furibondo a Donald Trump. Stamani, appena sveglio, oggi è il 31 gennaio 2017, Paolo Cappelli, giornalista in forza a RaiNews24, dava conto, con evidente soddisfazione, delle notizie provenienti dalla stampa internazionale e relative al variopinto panorama offerto da quella che, ormai, potremmo definire la  fase against Trump.

Cappelli saltava come un grillo fra le notizie, nello sforzo di illustrare nel modo più brillante e convincente il fallimento di un uomo in carica da nemmeno due settimane tanto che, a un certo punto, non sapevo più se stava parlando di Donald Trump oppure di Virginia Raggi. Tuttavia, è stato proprio su questa mia momentanea impasse cognitiva che il quadro, certamente già chiaro da tempo, ha acquisito una nuova evidenza. Infatti, accendo il pc e trovo, fra le google news, un articolo dello straordinario, magnifico, eccezionale, suberbo Vittorio Zucconi con il seguente catenaccio:

Se il presidente, roso dalla propria sconfinata vanità, continuerà a comportarsi da satrapo asiatico, il movimento di piazza si allargherà.

Inutile precisare che “roso dalla propria sconfinata vanità” mi ha messo di buon umore? Chi volesse condividere la mia ilarità può leggersi il pezzo.

Tuttavia, la notizia migliore arriva un attimo dopo con quest’altro articolo pubblicato dall’Huffington Post e apparentemente privo di firma, nel quale è segnalata la proposta, avanzata Andrea Enria, presidente dell’autorità bancaria europea, di una bad bank da mille miliardi di euro per i crediti deteriorati. Titolo oscuro, in effetti, ma che l’articolista spiega sommariamente in questo modo:

“ … questa ‘bad bank’ potrebbe ricevere crediti dalle banche per 250 miliardi. Il trasferimento, secondo Enria, avverrebbe al loro valore di mercato e la differenza fra gli attuali prezzi di mercato e il valore reale potrebbe essere teoricamente esente dall’aiuto di stato e coperta, ad interim, dalla stessa Bad bank e da investitori privati. Nel caso la bad bank non riuscisse poi a cedere questi crediti in un tempo fissato (per esempio tre anni) allora le banche dovrebbero riprendersi questi Npl e assorbire in toto le perdite facendo scattare la ricapitalizzazione preventiva da parte dei singoli stati membri (come nel caso Mps). Misura accompagnata quindi dal bail in con perdite sugli azionisti. Non ci sarebbe così una mutualizzazione dei rischi sugli altri stati dell’Unione e si rispetterebbero le regole e le risoluzioni sugli aiuti di Stato”.

Sì, non è chiarissimo. Tuttavia, rileggendo il frammento un paio di volte si riescono a notare sfumature decisamente interessanti. Prima, però, una breve digressione su questa autorià bancaria europea (d’ora in avanti, EBA) con notizie tratte direttamente da Wikipedia.

Anzitutto, l’EBA è costituita nel 2011, a seguito di quella che la stessa Wiki chiama “grande depressione”. Accade, infatti che:

“Nel 2008 Il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, istituisce un gruppo indipendente di esperti guidato da Jacques de Larosière, che nel febbraio del 2009 presenta un rapporto alla Commissione europea con alcune raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza sul sistema finanziario europeo. Le raccomandazione del Rapporto del gruppo Larosière vengono accolte dagli organi comunitari”.

Il frammento è gremito di cose strane emotic18 Anzitutto, chi è Jacques de Larosière? La Wiki italiana non lo specifica, ma quella inglese sì. Jacques de Larosière è un banchiere centrale (cosa significhi questo è un altro piccolo mistero) ma andiamo oltre perché, in ogni caso, leggiamo che è stato un advisor di BNP Paribas, ossia una multinazionale bancaria francese presente in 75 paesi del mondo. Per farla breve un pescecane privato che lavora per altri pescecani privati, solo molto più grossi di lui.

Ecco, quest’esempio di altruismo e probità “guida il gruppo indipendente di esperti” deputati a trovare le soluzioni per la gestione del sistema bancario europeo. Ovviamente, nessuna notizia su chi sono gli esperti e a quale titolo sono definiti indipendenti.

Direte, ma se le banche sono istituti di diritto privato, bene ha fatto Barroso a muoversi in tal senso. Perfetto, ma la domanda, a questo punto, è: la UE è un’entità di diritto pubblico o di diritto privato? Siccome, però, noi ci vogliamo fidare, prendiamo per buone le finalità dichiarate dall’EBA:

l’obiettivo dell’Autorità è proteggere l’interesse pubblico contribuendo alla stabilità e all’efficacia a breve, medio e lungo termine del sistema finanziario, a beneficio dell’economia dell’Unione, dei suoi cittadini e delle sue imprese.

Perfetto. Ora possiamo tornare al nostro articolo il quale dovrebbe dimostrare senza il minimo dubbio che le finalità dichiarate sono, nei fatti, perseguite.

Ebbene, la strategia appare la seguente. La bad bank (BB) si accolla i crediti tossici per un tempo discreto. Diciamo tre anni? Diciamolo. Tre anni durante i quali non si capisce bene cosa fa. Si dice solo che se, alla fine del periodo, la BB non è riuscita a cedere tali crediti (a chi? A bande di assassini prezzolati che minacciano i debitori di gambizzazione se non pagano?), li restituisce alle banche titolari e, da lì in poi …. bail in … eheheheh … fuor di metafora, pagano i correntisti (attenzione, ipocritamente si parla di azionisti, ma sappiamo bene tutti che, in realtà, il bail in comporta, almeno in Italia, il concorso dei correntisti al di sopra dei centomila euro).

Capito, sì? Tre anni, giusto il tempo d’uscire dalla marea del populismo montante. In buona sostanza, la notizia non è una bufala, è proprio una supercazzola. Per tre anni, la BB non farà assolutamente nulla, tuttavia alleggerirà la pressione rigorista togliendo dal sistema la causa stessa del rigore (il debito). E ciò al solo scopo di far dimenticare al popolino la rabbia che attualmente lo muove. Dopo questo tempo, i titoli spazzatura torneranno in pancia alle banche e il mostruoso debito creato dalla folle avidità dei signori del mondo potrà essere scaricato, come da copione, su ciascuno di noi.

Nel frattempo, grazie al prezioso lavoro di individui come Cappelli, Zucconi e compagnia cantante, si spara a palle incatenate sui simboli del populismo (Trump, in primis) al fine di screditarlo definitivamente.

Infine, un piano partorito a seguito di eventi non previsti quali: Brexit, Trump e referendum nostrano. Il tutto con lo scopo di superare l’ondata populista, stemperandola nell’oblio che inevitabilmente accompagna l’agire umano. Perciò, tranquilli, fra tre anni vi sarete dimenticati ogni cosa e loro potranno tornare a far ciò che vogliono.