Spostamenti del Punto d’Unione

Nei due articoli sul Doppio Mnestico (parte prima e seconda), ho cennato allo spostamento del Punto d’Unione (PU), descrivendolo come fenomeno conseguente al mutamento della Frequenza di Salto (FS). Qui vorrei cercare di approfondire ulteriormente il funzionamento di tale, specifico meccanismo e, per farlo, riprendo in parte il discorso già fatto negli articoli linkati.

Il concetto di spostamento del PU appartiene a una dimensione non logica. Il problema è che noi, per poterlo in qualche modo descrivere, ci riferiamo a un movimento che avvenga su base spazio-temporale. Ossia, immaginiamo che quando il PU lascia la posizione originaria, lo faccia spostandosi nelle quattro dimensioni che conosciamo (altezza, larghezza, profondità e tempo). Tuttavia, questo è un sostanziale inganno giacché il PU si muove dentro un ambito composto da undici dimensioni (propriamente il Campo Endecadimensionale).

Ciò, ovviamente, comporta che qualunque rappresentazione di tale fenomeno possa essere abbozzata dalla mente logica, sarà solo più un goffo tentativo di descrivere qualcosa che, dal nostro punto di vista, è semplicemente indescrivibile. Tuttavia, ci vorrei provare ugualmente, almeno per cercare di aiutare il lettore e me stesso a contestualizzare meglio un tale mistero.

All’uopo, ho realizzato un semplice grafico (Figura 1) il quale rappresenta uno spazio vettoriale V a tre dimensioni. Queste, tuttavia, non rappresentano altezza, larghezza e profondità, bensì i parametri dimensionali denominati FS (Frequenza di Salto), DI (Dialogo Interno) e S (Sincronismo) i quali, a loro volta, generano dei tensori, ossia oggetti generali non definiti da un sistema di riferimento, ma rappresentabili come matrici a più dimensioni.

Diagramma vettoriale dei movimenti del PU
Figura 1: Diagramma vettoriale degli spostamenti del PU

Se si osserva lo schema in Figura 1, si noterà che sono indicate tre possibili, ideali direttrici (FS, DI, S) che si dipartono dal Punto d’Unione (PU) in sei diverse direzioni, alternativamente positive e negative e che generano otto quadranti (gli spazi cubici), ciascuno dei quali rappresenta propriamente un tensore che, quindi, contiene un set di valori arbitrari.

NOTA – Tali valori sono necessariamente definiti arbitrari poiché dipendono dal sistema di riferimento il quale, essendo coincidente con un qualsiasi individuo, è diverso ogni volta.

Di conseguenza, le direttrici rappresentano dei vettori che, sommati (vettorialmente), determinano il valore bersaglio all’interno del singolo tensore, ossia la meta del PU in movimento. In altre parole, a seguito di una modifica dei parametri dimensionali indicati (FS, DI e S), il PU modifica la sua posizione originaria spostandosi realmente in una posizione diversa (come lo faccia, non è dato sapere, affermiamo solo che lo fa).

Ho disegnato otto tensori (o quadranti, il cubo evidenziato in azzurro è il tensore N. 7) ma, secondo l’angolo assunto dalle direttrici rispetto ai relativi piani ortogonali, potrebbero essere almeno un numero pari a quello degli individui esistenti in ogni singolo istante, oppure semplicemente un numero infinito. Si tenga, quindi, presente che il sistema è del tutto arbitrario, così come lo è il verso dei segni positivi e negativi dei vettori, non potendo in alcun modo stabilire, per le ragioni esposte, un riferimento assoluto. Inoltre le direttrici non indicano spostamenti fisici del Punto d’Unione, ma la serie di valori assumibili dal PU rispetto ai parametri vettoriali che caratterizzano la sua posizione originaria (la quale, con ogni probabilità, ha valori di vettore diversi a zero).

In specifico, si considerino i seguenti parametri vettoriali:

  • FS = Frequenza di Salto. Questa è la forza attiva della triade (Gurdjieff) ed è rappresentata propriamente dalla quantità d’energia coinvolta nel processo. Il boost energetico necessario a modificare la FS può provenire da fonti diverse (stressor), ma si concreta sempre in un’emozione.
  • DI = Dialogo Interno. Questa è la forza passiva della triade, ossia la resistenza opposta dall’Ego in forma di risposta meccanica a seguito della perdita dell’omeostasi per l’effetto dell’azione dello  stressor (a livello fisico, ad esempio, un dato livello di stress genera una vera e propria tempesta ormonale la quale intensifica il Dialogo Interno). Ciò che rileva, quindi, è che la natura egoica del DI fa sì che questo si opponga al boost energetico in atto, solitamente (ma non necessariamente) contrastandolo. In realtà, nello spostamento verso il basso, il DI lavora a favore del boost energetico, ancorché per motivazioni profondamente egoiche.
  • S = Sincronismo. Questa è la forza neutralizzante della triade, ossia il parametro che definisce la risposta effettiva restituita dalla gestione del conflitto generato dall’azione energetica e dalla reazione egoica. Tale conflitto è gestito dall’Ego in vari modi al fine di dimenticare l’emozione derivante dallo stress in atto e la specifica risposta ottenuta è precisamente rappresentata da un determinato tipo di Sincronismo il quale caratterizzerà la psicocinesi dell’intera esperienza. Quindi, S è fortemente caratterizzato dal tipo di DI scatenato dalla reazione egoica, potendo assumere valori sintonici, distonici o distruttivi. In ogni caso, i valori potranno essere indifferentemente sia se negativi, sia se positivi, ascendenti o discendenti. E, ancora, il luogo nel quale si sposterà il PU dipende dalla suddetta somma vettoriale così come dai singoli valori positivi e negativi in gioco.
  • V = Spazio vettoriale il quale, a ben guardare, potrebbe essere senz’altro sovrapposto al Campo di Coscienza. Ossia, l’insieme dei tensori sarebbe l’immagine propria del Campo di Coscienza e conoscerebbe fasi di incremento o decremento, secondo il valore assunto da S. Attenzione, perché tali fasi possono riguardare anche un solo tensore! Quel che intendo significare è che l’espansione o il restringimento in parola, in determinate condizioni può determinare mutamenti strutturali permanenti e, soprattutto, fortemente disarmonici. Sul punto, vale la descrizione che il vecchio nagual diede a Carlos dell’aspetto (energetico) degli antichi stregoni. Costoro, avrebbero modificato la forma del loro “uovo luminoso” prima in una struttura simile a una conchiglia e, di seguito, in un semplice filo d’energia cosciente. Ciò dava loro modo di viaggiare in modi (e in mondi) indescrivibili.

Il lettore dovrebbe tener ben presente che, in base a questo modello, la descrizione degli spostamenti del PU è del tutto meccanica, ossia predeterminata dalla somma vettoriale in partita. Che si tratti di uno stregone o di un individuo comune, la questione gira sempre intorno al suo impianto egoico. E ciò, a prescindere dal fatto che la spinta iniziale possa o meno essere animica (in effetti, lo è quasi sempre), determina una corruzione progressiva del Campo di Coscienza poiché, come detto, nel momento del ritorno del PU nella posizione originaria, la cristallizzazione golemica ottiene un incremento tanto inevitabile quanto drammatico.

Viceversa, l’approccio adottato dal Filo del Rasoio nel trattare questo tipo di problematica è totalmente anti-meccanico giacché l’attenzione è diretta principalmente a tenere il PU nel luogo originario. Ciò comporta l’uso di uno sforzo consapevole e, quindi, di una Volontà Vera al fine del perseguimento di una dinamica che, di fatto, annulli qualsiasi variazione dell’equilibrio vettoriale sotteso al mantenimento della posizione originaria del PU. In sostanza, il guerriero, tramite un Agguato efficace, origina una seconda triade, che si accompagna a quella appena descritta, generando una forza passiva che impedisce lo spostamento del suo PU rispetto allo spazio percettivo della posizione originaria. È questo che, infine, permette al Campo di Coscienza (o spazio vettoriale V) di espandere in modo armonioso, estendendosi in ogni direzione (e, in prospettiva, in ogni dimensione) incrementando ciò che ho definito Presenza.

Come premesso, quello appena proposto è solo un modo che tenta di rappresentare qualcosa che, in termini di complessità, si pone ampiamente oltre il linguaggio binario e in base al quale funziona la mente logica. Tuttavia e allo stato, è il modo migliore che sono riuscito a trovare per descrivere questo portento (ho pochi dubbi che ne esistano altri molto più eleganti ma, per il momento, questo passa il convento).

Lo spostamento verso il basso

Ciò a cui dovremmo pensare, quindi, è uno schema semplice, innescato da un boost emotivo di varia natura che può essere animico (v. la parte sulle parasonnie nell’articolo Anima), oppure egoico. In realtà e data la profonda identificazione dell’IO con l’Ego, le due cose sono spesso difficili da separare. Tuttavia, qui ci focalizzeremo sull’uso di piante psicotrope e, in specifico, della Datura, conosciuta sia in America (Inoxia, Metel), sia in Europa (Stramonium). Per chiarezza, dirò subito che si tratta di un approccio, almeno dal punto di vista del Filo del Rasoio, davvero poco impeccabile e deprecato. Quando è necessario, esistono altre chiavi biologiche, assai meno pericolose e compromettenti, che possono essere usate (v. La Chiave di Volta e Le Chiavi Biologiche) e che consentono, nel breve periodo, risultati significativi e privi di azzardi.

Any way, le specie di datura sono numerose. Qui tratteremo in specifico della D. Inoxia la quale, tuttavia, condivide con almeno altre due specie (Stramonium e Metel) forti quantitativi di un alcaloide denominato scopolamina.

Scopolamina
FIgura 2: ://it.wikipedia.org/wiki/Datura_stramonium#/media/File:Scopolamina.png

La scopolamina blocca in modo reversibile i recettori colinergici e in particolare impedisce l’interazione tra acetilcolina e i recettori muscarinici. Genera sonnolenza, amnesia retrograda, tachicardia, blocco della vasodilatazione, blocco della secrezione salivare, lacrimale e bronchiale, blocco della sudorazione, midriasi, impedisce accomodazione oculare, rallenta la motilità, rallenta lo svuotamento vescicale, blocca la chinetosi inibendo vertigini, nausea e vomito. A dosi tossiche causa diarrea, eccitazione, agitazione, allucinazioni e coma.

Ecco, questo è quanto passa la moderna farmacopea in termini di descrizione degli effetti della scopolamina. Tuttavia, dalle diverse tradizioni si hanno altre notizie assai più, passatemi il termine, etno-integrate. In specifico, una sontuosa descrizione della pianta (specie Inoxia), del suo trattamento e dei suoi effetti è fornita da Castaneda (A Scuola dallo Stregone e Una Realtà Separata) il quale racconta la cura estrema che il suo maestro mette nell’estrazione dell’alcaloide, nonché della preparazione in foggia di bevanda prima e di unguento poi.

Il problema più grande rappresentato dall’estrazione della scopolamina dagli esemplari di Datura è la sua distribuzione nelle diverse parti della pianta, nei diversi periodi dell’anno e, addirittura, fra diversi individui della medesima specie. Al punto che la sua manipolazione è riservata agli stregoni più anziani e potenti. Nonostante ciò, gli effetti che sortiranno sembrano sempre incerti, tanto che il vecchio nagual pone continuamente un’intensa enfasi sul carattere della pianta e sul fatto che solo poche persone riescano ad avere con essa un rapporto positivo. In effetti, Carlos sarà uno di questi, riuscendo a sperimentare in modo davvero peculiare ciò che ho definito una Frequenza di Salto negativa sintonica.

Durante una prima fase, Carlos beve l’infuso realizzato dal nagual e ha un’intensa esperienza cromatica. Sia in real life, sia in sogno, Carlos vede ogni cosa immersa in una luce rossa. Matus prende questo come il segno che la pianta lo ama e, di conseguenza, lo introduce alla seconda esperienza durante la quale spalma fra le sue cosce un unguento estratto dalla Datura. Ciò, nella narrazione, porta Carlos in volo al punto che, alla fine del trip, egli si ritrova solo e nudo a chilometri di distanza dal luogo nel quale aveva iniziato il rito.

In sostanza, Castaneda riferisce di due esperienze profondamente coerenti nelle quali, tuttavia, io sostengo che sperimenti un sostanziale restringimento del campo di coscienza. Ciò perché la Datura intensifica il suo DI facendolo, in sostanza, ripiegare su di una logica profondamente egoica. Di seguito, copio-incollo alcune citazioni tratte da http://www.psiconautica.in/index.php/de-entheogenica/10-enteogeni-tradizione/2779-lalleato-datura (fonte www.lycaeum.org), a sostegno di tale tesi:

  1. Don Juan descrive l’alleato Datura come femminile, e i miti della ormai estinta cultura Chumash del sud della California centrale descrivevano la Datura come la potente anziana donna Momoy, che ha dato alla luce il trickster Coyote dal suo sudore [Applegate 1975].
  2. La yerba del diablo è possessiva, violenta e imprevedibile, e ha un effetto deleterio sul carattere dei suoi seguaci [Castaneda 1968].
  3. I Chumash attribuiscono caratteristiche simili alla Datura: “L’uso ripetuto della Datura comporta cambiamenti pronunciati nel carattere, e chi la consuma diventa sempre più antisociale. Coloro che hanno acquisito una grande potenza sciamanica attraverso anni di utilizzo di Datura vivono separati dalle altre persone” [Applegate 1975].
  4. Per questo profondo sacrificio, tuttavia, la Datura rende facilmente accessibile il suo potere, una caratteristica che è stata spesso ritenuta allettante per coloro che volevano acquisire rapidamente poteri, come la divinazione e il volo corporeo [Castaneda 1968].
  5. Secondo i Chumash: “[La Datura] ha permesso a un uomo di vedere oltre le apparenze superficiali nella vera natura delle cose, di vedere ‘l’altro mondo’ oltre ‘questo mondo’ (…) Ma se un uomo non prepara se stesso, percipsce solo una illusione – riflessi esagerati delle proprie paure e debolezze” [Applegate 1975].
  6. Prima di iniziare a imparare i segreti della Datura, uno sciamano deve coltivare la propria pianta attraverso l’intero ciclo di vita dalla radice alle sementi [Castaneda 1968]. Don Juan sottolinea che nessuno deve conoscere l’ubicazione delle piante di Castaneda, perché tale conoscenza potrebbe mettere la vita di Castaneda stesso in pericolo, se un altro stregone uccidesse o manipolasse le sue piante.
  7. Analogamente, nello Yucatan, dove la Datura stramonium è abbondante e la Datura inoxia è rara, quest’ultima tende ad essere trovata solo in giardini segreti di erboristi, ed è preferita per i preparati medicinali [Litzinger 1994]. Ciò sembrerebbe sostenere l’idea che la propagazione del genere Datura sia frutto di un intervento diretto dell’uomo.

Penso che i punti 2, 3, 4 e 5 rendano con evidente chiarezza il concetto di restringimento del campo cosciente. Possessione, violenza, imprevedibilità, antisocialità, separazione, crescita di un potere segreto e, soprattutto, il rischio reale e molto grande di spostare l’IO verso una FS distonica (invertendone il valore vettoriale) ove non, addirittura, distruttiva … “se un uomo non prepara se stesso, percipsce solo una illusione – riflessi esagerati delle proprie paure e debolezze”. Ebbene, questo accade solo se il DI è in forte aumento. Cosa che, da sola, è capace di compromettere la sintonia dell’intera operazione, trasformandola in distonia.

Ciò, come detto, è determinato dal segno del Sincronismo. In altre parole, la Datura provoca aumento della FS, aumento del DI e la creazione di un Sincronismo precario che da positivo (sintonico) può diventare negativo (distonico e/o distruttivo). E ciò avviene proprio per la peculiarità del DI generato dalla scopolamina. Un DI aumentato in tal guisa, infatti, crea una confabulazione egoica abnorme la quale spinge su elementi specifici quali il desiderio di dominio e di potere. In effetti, sono proprio questi gli argomenti con i quali la Datura seduce Castaneda e che, tra l’altro, gli guadagnano lo scherno del vecchio nagual.

Ebbene, questo dovrebbe aiutarci a comprendere di più la dinamica della Frequenza di Salto durante qualsiasi tipo di spostamento poiché, infine, il tutto è rappresentato da una tanto sottile, quanto drammatica connotazione morbosa del Dialogo Interno sviluppato dallo psiconauta. Più tale morbosità sarà marcata, più il rischio di uno spostamento verso il basso (con eventuale corruzione ulteriore e conseguente distonia e/o distruttività) sarà alto. Ora e com’è facile intuire, la psicodinamica di un simile reazione è delicatissima poiché ciascun individuo, sia per dotazione monadica, sia per l’effetto del processo educativo sia, infine, per le diverse esperienze di vita, si trova sempre in una situazione psicologica che definire magmatica è eufemistico. Perciò, è sensato e conseguente che gli Chumash descrivano quel tipo di derive nevrotiche (ove non psicotiche) in chi approccia d’abitudine la pianta.

Conclusione

Il problema è che le dinamiche dei vettori sono altamente volatili e, quindi, i valori che questi esprimono nel tempo possono cambiare in modo drammatico nel volger di un battito di ciglia. Se, poi, a ciò si aggiunge la presenza interferente che abbiamo chiamato K, il quadro che se ne può fare è necessariamente a tinte fosche poiché la conseguenza di una tale indeterminatezza sistemica è che, a fronte di un boost energetico di livello elevato (ciò che sempre restituisce la sperimentazione di una qualsiasi chiave biologica), il rischio di un crash psicologico, sia a breve sia a lungo termine, è sempre elevatissimo. Non che questo sia un male in sé, ciascuno è libero di spendere la sua vita come meglio crede. Tuttavia, si tratta di una logica antitetica alla Scopo e, sol per questo, dal Filo evitata il più possibile.

Ah … buon natale 2017.

 

30 Likes