L’Unione

L’Unione non è mai stata realizzata prima d’ora. È esistita come idea astratta e, come tale, è stata descritta da alcune tradizioni esoteriche come l’alchimia cinese, quella indiana (già presente dall’età vedica), quella egizia (sfortunatamente perduta negli incendi della Biblioteca di Alessandria), quella araba e quella europea.

Nota – Un discorso a parte andrebbe fatto per l’alchimia greca-alessandrina, ma non è questa la sede adatta.

In tutte queste tradizioni, l’Unione è stata descritta in modo fumoso con, forse, l’unica eccezione dell’alchimia cinese nella quale si parla in modo esplicito di Pillola dell’Immortalità (Dan 丹 Tian 田, secondo l’interpretazione di Huai-chin Nan). Concetto che nell’alchimia europea sarà reso dalle locuzioni Pietra Filosofale, Rebis, Filius Macrocosmi, Filius Philosoporum, etc..

Tuttavia, la cosa rilevante è che, migrando fra le diverse tradizioni, il concetto conosce una progressiva modificazione poiché dal pragmatismo cinese, il quale ricerca la pura immortalità in questa dimensione, si passa a un concetto di incorruttibilità di evidente derivazione platonica, proprio del Lapis, e, quindi, oggettivamente lontano dall’impostazione iniziale.

Ora e senza entrare in ulteriori dettagli, tutto questo suggerisce che si tratti di qualcosa che esiste ancora e solo come idea e non, viceversa, come realtà definita. Viceversa, se si trattasse di qualcosa di concreto e completamente definito, ciò comporterebbe, con ogni probabilità, l’esistenza di un piano di realtà costituito dagli individui che hanno avuto successo in tale impresa. Il medesimo piano dal quale coloro che ne hanno scritto devono aver avuto le informazioni che ritroviamo nei testi alchemici.

Tuttavia, se questo fosse vero, l’ambito concettuale della nozione non potrebbe mutare in alcun modo, poiché la fonte di reperimento delle informazioni sarebbe sempre e comunque la medesima. In altre parole, tutti i testi o, almeno, la grande maggioranza di essi, riferirebbero di una realtà che, per quanto narrata con un linguaggio diverso, dovrebbe mostrare una marcata coerenza concettuale sia relativamente al piano di appartenenza, sia al modo per poterla conseguire.

Ecco, questo non sembra essere vero poiché persino dentro la medesima tradizione, quale che sia, è possibile rilevare incongruenze di notevole momento. Il tutto, poi, descritto da un linguaggio necessariamente oscuro e spesso incomprensibile poiché, con tutta evidenza, determinato dalla natura esclusivamente intuitiva dei dati reperiti. Ora, se si trattasse di informazioni cristallizzate, non si comprende perché basarne così pesantemente la conoscenza sulla pura intuizione.

Quel che intendo significare, soprattutto alla luce di ciò che è in essenza il Filo del Rasoio, nonché del significato profondamente evoluzionistico della Grande Ottava della Consapevolezza (GOC), è che appare sensato ipotizzare che una tale scommessa nessuno l’abbia ancora vinta, viceversa, come ho già scritto, noi non esisteremmo, almeno non in questa condizione.

Ne consegue che l’intera storia dell’esoterismo in generale, così come e più in specifico dell’alchimia, è piuttosto definibile come la narrazione della risposta, spesso ingenua e sempre necessariamente solo intuitiva, del Burattino alle spietate sollecitazioni dei suoi Nuclei Alogeni.

Ora, accade che ciascuno di noi reagisca in modo diverso a una simile sollecitazione. Molti ne sono terrorizzati, forse perché sanno di non avere alcuna possibilità in tal senso. Altri, viceversa e per fatto essenziale, ne sono esaltati, magari sino al punto di convincersi che, per loro, l’Unione sia una realtà già presente (fra questi, ad esempio, vi sono coloro che sono convinti d’essere destinati a esistere per sempre dopo la morte fisica). In ogni caso, la risposta appare sempre profondamente ingenua poiché comunque dettata dalla paura che l’Ego nutre verso qualunque manifestazione animica.

Io Osservatore

La cosa da mettere bene a fuoco in tutta questa faccenda è il ruolo dell’Io Osservatore (IO) il quale, lo ricordo, è descrivibile come un’istanza della Parte Immortale. In altri termini, si tratta di un’istanza silente e nativamente priva della capacità di sperimentare l’esistenza poiché, proprio come la Parte Immortale dalla quale deriva, non hai mai modo di separare funzionalmente i termini di qualunque contraddizione. Per questo ho ribadito in più occasioni che la Parte Immortale (e, di conseguenza, l’IO) manca della modalità dell’essere. Modalità che l’IO può recuperare solo grazie al Burattino, ossia tramite l’identificazione sia con l’Ego (il parco golemico, il brain), sia con il Doppio Mnestico.

Ora, è proprio questa architettura che, se da una parte favorisce la summenzionata mitopoiesi, nell’ottica dell’Unione fa sì che l’IO possa essere descritto come la forza neutralizzante di una Triade completata dalla Parte Immortale nel ruolo forza attiva e dal binomio Ego-Doppio Mnestico come forza passiva. Il tutto a significare una cosa molto semplice, ossia che, da sole, né la parte reale (Parte Immortale, Nuclei Alogeni), né quella virtuale (Ego-Doppio Mnestico) appaiono adeguate al perseguimento dello Scopo così come è stato formulato dal Filo del Rasoio (lo Stato Terzo). La prima perché ha bisogno della modalità dell’essere propria solo della seconda. La seconda perché, senza parte reale, può solo morire.

Diversamente, è necessario che le caratteristiche delle forze attiva e passiva siano riunite in una terza entità che, se nell’Unione prende il nome di Doppio Immortale, prima dell’Unione stessa è rappresentata, ancorché in modo virtuale, dall’Io Osservatore. Per dirla con Gurdjieff, se il Doppio Immortale è il Padrone, l’IO ricopre il ruolo del Maggiordomo (nelle diverse forme previste dalla descrizione gurdjieffiana).

In ogni caso, specifico che qualsiasi tentativo di descrivere il motore del nostro potere creativo rientra necessariamente nella categoria della mitopoiesi e che, rispetto all’alternativa di non descrivere alcunché, l’unico sforzo sensato di rappresentare i meccanismi che governano l’Unione è quello di mantenere tale descrizione al massimo livello di astrazione possibile. Ciò in modo da ridurre al minimo la produzione parassita, pericolo sempre in agguato.

Unione

Gli elementi dell’Unione sono tre:

  • L’accettazione piena e incondizionata della propria Parte Immortale;
  • L’assunzione di piena responsabilità rispetto allo Scopo (Stato Terzo);
  • La disidentificazione egoica.

Ora, quanto possa essere difficile accettare la propria Parte Immortale l’ho descritto nei diversi lavori relativi ai Nuclei Alogeni. Sulla difficoltà legata all’assunzione di responsabilità, invece, penso che ognuno possa fare i conti direttamente con se stesso. Tuttavia, rimarco il fatto che i primi due requisiti sono intimamente legati giacché l’accettazione incondizionata della nostra Parte Immortale, data la nerezza della quale può essere portatrice, richiede una forza e una determinazione che solo uno scopo trascendente può assicurare. Per il terzo requisito, si consideri quanto segue.

L’Unione è schematicamente resa dall’immagine in Figura 1 che la descrive come il frutto del lavoro della Triade, ossia un diagramma di tre forze:

  1. Forza Attiva – È la Parte Immortale, comprensiva di tutti gli eventuali Nuclei Alogeni esistenti;
  2. Forza Passiva – È la Parte Mortale, detta anche Burattino, ossia l’insieme del Corpo Fisico e del Doppio Mnestico;
  3. Forza Neutralizzante – È l’Io Osservatore il quale, pur essendo un’istanza prodotta dalla Parte Immortale, è costantemente identificata con l’Ego, ossia la Parte Mortale.

Unione

La Triade, quindi, è un’entità che opera durante l’intera vita fisica in base a uno schema piuttosto semplice: la Forza Attiva (Parte Immortale) non cessa mai (fatta eccezione per i periodi di sonno delta) di premere sul Burattino (Forza Passiva). Ciò scatena la paura dell’Ego e, di conseguenza il Dialogo Interno con conseguente disattivazione del conflitto da parte dell’IO (Forza Neutralizzante) attraverso la sua costante identificazione con l’Ego stesso. Un sistema complesso e che in questo blog è stato descritto in dettaglio. Ebbene, ora sappiamo che, ai fini dell’Unione, ciò che si deve immaginare è un individuo con un parco golemico (ossia, un Ego) fluido. Non vuoto, ma fluido … è diverso. Non si tratta, infatti, di distruggere ogni golem, ma solo quelli inutili o dannosi poiché fonte di paura e di attaccamento. Ecco perché il perfetto candidato all’Unione è un individuo privo di paura così come di qualsiasi attaccamento. In altre parole, un individuo privo di tensioni egoiche.

In un simile individuo, l’Unione inizia con la consapevolezza, in capo all’IO, della disidentificazione in atto verso il Burattino. Questo è un momento rilevante giacché segna l’affrancamento definitivo dal bisogno di appartenenza, ossia da quell’idea, profondamente piantata dentro lo sfintere di ciascuno di noi, che non siamo soli e che c’è qualcuno più grande e potente capace di accoglierci e guidarci … dove, è un dettaglio che sembra non interessi ad alcuno.

Nota – Attenzione, perché questo è l’altro elemento a favore della tesi che l’Unione non è mai stata realizzata prima d’ora. Infatti, stante l’incomprensibilità della Dualità e senza uno scopo che la giustifichi, l’immortalità è pura follia. Dopo la morte di “dio” determinata dal razionalismo, l’idea stessa di un’anima immortale che esiste eternamente cantando lodi al signore è diventata motivo d’imbarazzo per gli stessi preti. Al punto che, ormai, tutto appare relegato nell’antifona della “attesa della domenica senza tramonto”. Tuttavia, la tragedia sta nel fatto che nessun cristiano (così come nessun musulmano) si è mai posto il problema di cosa significhi esistere per sempre. Quando ho proposto ad alcuni cristiani di provare a pensarsi immortali, mi hanno guardato come se fossi davvero troppo strano per poter essere preso sul serio. E questo perché l’idea che là fuori ci sia qualcuno che ci attende per guidarci non-importa-dove è una convinzione alla quale restiamo appesi sino all’ultimo poiché scaturisce direttamente dalla paura dell’abbandono e da ciò che questa nasconde, ossia l’eterna solitudine della Coscienza Creatrice.

In questa primissima fase, quindi, l’IO realizza pienamente la consapevolezza d’essere l’unico, autentico attore dell’Unione. Questo perché sia la Parte Immortale, sia la parte mnestica del Burattino (Doppio Mnestico) altro non sono che i due pezzi che l’IO è chiamato a riunire. Ora, l’obiezione che a questo riguardo si potrebbe sollevare, concerne l’affermazione fatta prima rispetto alla natura stessa dell’IO, ossia che si tratti di un’istanza della Parte Immortale, concludendo che, come tale, fa parte di uno dei due pezzi in gioco.

In realtà, se questo è vero per l’intera vita fisica del Burattino, qualora si verifichi la conquista della fluidità golemica necessaria e sufficiente a realizzare l’Unione, l’IO conosce una drammatica evoluzione che lo affranca in modo definitivo dalla parte che lo ha generato. Un attimo prima era nulla più di un esperimento, una scommessa. Un attimo dopo, l’IO è reale e virtuale nel medesimo tempo e, per questo, capace di tenere aperta la propria percezione su entrambi i mondi al fine specifico di fonderli in esso.

Ipnopompiche

Aurora Consurgens

Il potere dei Nuclei Alogeni è mostruoso. E più sono estesi, più questo potere aumenta. Mi sto chiedendo se tale potere possa essere d’ostacolo all’Unione.

Ci sono dubbi e paure che nascono dalla consapevolezza della parte oscura del Nucleo Alogeno. Sarò capace di gestirla? O, piuttosto, avrò davvero il problema di gestirla? In fondo ho passato la vita a fare proprio questo, ossia a controllare pulsioni terrificanti. E, allora, la considerazione si fa anche più pesante … dovrò passare l’eternità con questo fardello? Posso liberarmene? Voglio liberarmene? Ecco il punto vero. Posso farlo quando e come voglio, perciò, come potrebbe essere un problema?

Non lo è, infatti. Sono pronto ad assumermi la responsabilità del perseguimento dello Scopo e a farmi carico dell’intera Parte Animica, realizzando il Doppio Immortale.

Elisir

L’elisir è trasparente come acqua. Ne imbevo una piccola pezza che passo sul corpo di una donna, vecchia e decrepita. Quando la pezza tocca la pelle scura e raggrinzita, questa rinasce, tornando rosa e brillante. Così, il muscolo sottostante ridiventa elastico, tonico, giovane.

Non mi fermo. Continuo a passare la pezza imbevuta sul corpo della donna che ridiventa adolescente sotto i miei occhi increduli. Tocco la schiena, le braccia, il viso, il seno, le gambe, sino a che giungo fra le sue cosce dove ancora vedo una vulva scura e priva di vita. Così prendo a massaggiarla con la pezza imbevuta d’elisir e la vedo rinascere, tanto che spingo la pezza in profondità nella vagina e sento/vedo che l’interno del ventre torna quello di una giovane femmina. Vedo le ovaie splendenti, cariche di ovuli e il potere che torna a fluire e mi chiedo se posso fare la stessa cosa con il mio corpo.

Certo che posso, perché questo vuol dire proprio costruire il Doppio Immortale. La traccia è data dal mio vecchio corpo fisico e il modo è quello che ho appena usato sulla vegliarda: portare l’elisir sul corpo tramite una piccola pezza in modo da costruire il Doppio Immortale … una parte dopo l’altra lentamente, dolcemente, inesorabilmente.

Così l’Unione ha inizio. In modo lento, progressivo, armonioso. In una parola: sorprendente, giacché non l’attendevo in questo modo, in realtà non avevo idea di cosa attendermi, tuttavia, forse a mente di quanto avevo letto negli anni sull’idea di illuminazione, immaginavo qualcosa di repentino e totalizzante. Così non è.

La Chiave

Non opporre il pensiero al potere che fluisce da te. Il tuo Nucleo Alogeno può ogni cosa ed è solo il tuo pensiero che lo ostacola.

Il tuo pensiero è dominato dal senso di colpa. Smetti di usare il pensiero, il senso di colpa svanirà e il tuo Nucleo Alogeno potrà manifestarsi, generando l’Unione.

È così semplice.

ADAC

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4 Risposte a “L’Unione”

  1. Ormai la “dottrina” del filo del rasoio è sparsa in talmente tanti post che inizia ad essere problematico averne agevolmente la visione d’insieme.
    Figuriamoci la padronanza.
    Volendo fare una sorta di ripasso essenziale, che percorso di rilettura dei post sarebbe il caso di seguire? Grazie!

  2. Ottima domanda, Cesare. E risposta davvero difficile. In effetti, ho premesso sin dal primo giorno di vita del blog che il Filo è un work in progress. Mi dirai, giustamente, che questo non aiuta.

    Perciò, proverò a fornirti un elenco, il più conciso possibile, dell’essenza della ricerca (non chiamarla dottrina, mi fa sentire un parruccone :D). Any way, a partire dai più vecchi, ecco qua il mio elenco (perdonerai se non sono linkati, ma in sede di commento non saprei come fare):

    Coscienza Creatrice e Consapevolezza
    Another Day, Another Chance
    L’Ultimo Paradigma
    Quantum Jump
    Il Filo del Rasoio
    Medusa
    Parassitismo Psichico
    Il Campo Endecadimensionale
    L’Arte dell’Agguato
    L’Arte dell’Agguato – Psicodinamica
    Teoria dei Campi Psichici
    La Chiusura del Cerchio
    Anima
    Il Doppio Mnestico
    Il Doppio Mnestico – Seconda Parte
    Dialogo Interno
    Karma – Il Tocco del Vuoto
    Gregge Monadico – Il Genio
    Nuclei Alogeni
    Da Questa Parte Del Muro
    Eziologia delle Psicosi
    The Monadic Cloud
    L’Unione

    Ecco qua. Un discorso a parte va riservato alla “saga degli Immortali”. Si tratta di otto articoli che, tuttavia, sono puro frutto di fantasia (che possa o meno essere anche precognitiva, non è un problema che pongo né a chi legge, né a me stesso … in effetti, si leggono bene come fossero un racconto fantasy).

  3. La dottrina infatti era virgolettata proprio per disenfatizzare.
    Grazie infinitamente della celerità di risposta e della disponibilità ad aiutarmi.
    Credo di aver letto tutto o quasi, anche la saga degli immortali, ma ripassare i post nell’ordine proposto, in forma ravvicinata e senza distrazioni dovute alla trattazione di altre tematiche, sicuramente interessanti ma meno direttamente connesse all’esposizione della ricerca, penso possa avere un’altra efficacia.

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