Chiarimenti

Rubedo

Perdonerete la frequenza delle pubblicazioni, ma c’è una sorta d’urgenza che mi spinge a chiarire aspetti che, per motivi diversi e probabilmente contingenti, sono rimasti forse un tantino oscuri.

 

Rubedo

Uno di questi riguarda la c.d. rubedo, ossia la fase finale del procedimento alchemico e che oggi sappiamo trattarsi di cristallizzazione neurale. Sul punto, quindi e attesa l’esigenza di un’armonizzazione con il linguaggio della Quarta Via, pare opportuno specificare che non si tratta di un evento riconducibile alla classe di fenomeni che Gurdjieff denominava “cristallizzazioni sbagliate”. E il motivo risiede sostanzialmente nelle diverse fonti alla base delle due cristallizzazioni in discorso.

Una cristallizzazione sbagliata, infatti, scaturisce da uno spostamento del Punto d’Unione generato da un’abnorme Frequenza di Salto dell’Io Osservatore fra Ego e Doppio Mnestico (Il Doppio Mnestico – Seconda Parte e Spostamenti del Punto d’Unione). Fenomeno che, come descritto nei lavori linkati, produce inevitabilmente un formidabile incremento egoico grazie alla creazione di nuovi golem ai quali, da quel momento in poi, l’Io Osservatore (identificato con l’Ego) avrà concesso un eccezionale potere di direzione dell’intera totalità psichica.

In tali casi, Gurdjieff, oltre a definire sbagliata la cristallizzazione golemica, asseriva che, per uscirne, l’individuo avrebbe dovuto passare attraverso un processo di sofferenza atroce, la sola capace di decristallizzarlo con, peraltro, il rischio di ucciderlo.

Le rubedo delle quali, viceversa, tratta il Filo derivano esclusivamente dalla pratica dell’Agguato, ossia da una manovra volontaria, svolta in condizioni nelle quali la Frequenza di Salto (dell’IO fra Ego e Doppio Mnestico) è mantenuta al minimo livello necessario.

In specifico, nel momento nel quale l’emozione (perlopiù negativa, ma non solo) erompe dal Centro Emozionale (CE) vi è un velocissimo mutamento della composizione della Mescola (Eros e Thanatos) la quale aumenta improvvisamente la propria componente prometeica (Rosso). Questo produce una serie di conseguenze che, se lasciate fluire naturalmente, producono anzitutto un riscaldamento della materia cerebrale (con inevitabile fluidificazione sinaptica). Qui, tuttavia, entrano in gioco due fattori decisivi. Il primo è la paura giacché l’emozione, se negativa, parla al rettile di morte, se positiva, lo pone comunque in tensione perché non sa dove questa cambiamento andrà a parare. Il secondo, nel caso di emozione negativa, è l’autocommiserazione (acm) che ha l’effetto di far ripiegare l’Ego su se stesso (il soggetto si piange addosso).

Ora, entrambi questi atteggiamenti, non moderando in alcun modo il riscaldamento, anzi, spesso aumentandolo, portano inevitabilmente a un annerimento della materia cerebrale (nigredo), una sorta di morte simbolica seguita da una vera e propria elaborazione del lutto e, di conseguenza, da una rinascita (albedo). Ecco, v’è da dire che, molto raramente, l’individuo riesce a diventare vagamente consapevole di una terza fase (rubedo) la quale occorre sempre ed è espressa dalla (eventuale) contemplazione del nuovo assetto golemico. In realtà, di nuovo c’è veramente poco, giacché non si va oltre un leggero rimodellamento del labirinto che rimane la medesima prigione egoica nella quale l’Io Osservatore si trovava già da prima.

Come cennato in Psichìmia, quindi, il fulmineo Agguato dell’eruzione emotiva cristallizza all’istante il brain, anzitutto comprimendo al massimo la nigredo (sino, negli stati più avanzati, a impedirla del tutto) e, di conseguenza, bloccando il riformarsi di taluni legami neurali (sinapsi target). Questo cambia realmente lo stato cerebrale dell’individuo il quale, spesso sin dall’inizio, al compimento di ogni Agguato è in grado di vivere sia albedo, sia rubedo consapevoli. Le prime da subito e le seconde in base a uno schema di consapevolezza che cresce con la progressione della fluidità sinaptica conseguita.

Ecco, queste specifiche rubedo sono realmente descrivibili come cristallizzazioni e, di conseguenza, come rivoluzioni sensoriali le quali, malgrado ciò, comportano una diminuzione della complessità del labirinto. Ora, come questa diminuzione possa essere vissuta dal singolo guerriero credo sia un fatto profondamente soggettivo, legato com’è all’essenza di colui che ha agito. Tuttavia, ciascuna rubedo è espressione di una disidentificazione viepiù profonda dell’IO dall’Ego. Questo, infine, non fa che rendere più facile la decristallizzazione successiva la quale avverrà, come quella precedente, tramite uno specifico Agguato. E ciò sino al punto nel quale la disidentificazione diverrà totale e la Rubedo definitiva. È precisamente in quell’istante che nasce un Immortale giacchè l’IO, libero da qualsivoglia legame egoico, è libero di scegliere … una nuova identificazione, propriamente quella con un Doppio Immortale, ossia l’entità che deriva dalla fusione fra Monadic Cloud e Doppio Mnestico.

In sostanza, l’IO può esistere solamente se è identificato con qualcosa. Se questa cosa è l’Ego, il risultato è un individuo mortale, altrimenti l’identificazione avviene con un Doppio Immortale. Pare persino pleonastico affermare che la scelta del tipo di identificazione è un fatto strettamente soggettivo e totalmente insindacabile.

 

Agguato all’orgasmo

Un altro chiarimento che mi urge fare, riguarda un argomento che, nell’intero blog, ho citato una sola volta nell’articolo Eros e Thanatos, con una nota che riporto integralmente:

Esiste una tecnica praticata sul Filo del Rasoio e nota come “agguato all’orgasmo”. In base a tale tecnica, l’individuo fa esplodere la risata proprio nell’istante nel quale Latone inizia la sua danza. L’agguato all’orgasmo è paradossale perché durante la danza di Latone sveglia Rosso e, di conseguenza, la coscienza e tutte le macchine. Ciò comporta un ritorno repentino di Rosso che annulla il piacere poiché la mescola cambia la sua composizione durante un brevissimo istante. Si tratta di qualcosa di molto simile a un auto-stupro poiché introduce un elemento del tutto sconosciuto al sistema e che smonta in modo irreversibile e, per certi versi, brutale la sacralità inevitabilmente sottesa alla danza del drago bianco. Tipicamente, quindi, sul Filo del Rasoio l’agguato all’orgasmo è usato per destrutturare la tendenza a sacralizzare il processo di produzione della consapevolezza.

In buona sostanza, ciò che si fa con l’Agguato all’orgasmo è il contrario di quanto descritto sino a ora per l’Agguato ordinario nel quale la risata guerriera sveglia Latone che raffredda rapidissimamente la materia celebrale, impedendo la ricostituzione delle sinapsi target. Viceversa, nell’Agguato all’orgasmo è Rosso a essere azionato repentinamente, proprio un attimo prima che Latone compia la sua danza.

In effetti, l’orgasmo pone un problema del tutto peculiare poiché il piacere che procura rende inattaccabili i golem che lo governano. Questi, infatti, sono annidati nel sacrario poiché generati dalla Seconda Direttiva (procreare). In sostanza, vincere la Seconda Direttiva semplicemente ridendone è impossibile. Per questo si sceglie di attaccare quei golem destrutturandone l’aspetto più potente, ossia il piacere al quale conducono tramite l’orgasmo.

Agguatare l’orgasmo, quindi, comporta una manovra davvero sofisticata in forza della quale l’intera macchina che governa la riproduzione subisce, in forza della risata guerriera, un autentico processo di dissacrazione. Al punto che, una volta fuori dalla zona sacra, quei golem sono trattati alla stregua di tutti gli altri.

Trasformare in tempo reale il piacere orgasmico in risata guerriera se, da un lato, espelle dal sacrario i golem deputati alla riproduzione, paradossalmente libera in modo sorprendente la danza del drago bianco che, da quell’istante, può essere usata dal guerriero in modi tanto diversi, quanto singolari. Modi che non elencherò sia perché non sono un enciclopedista, sia perché ogni individuo è diverso e capace di mirabilia del tutto uniche e, di conseguenza, non riducibili a elenchi precostituiti.

Tuttavia, posso affermare con certa sicurezza che dopo aver agguatato l’orgasmo più volte (sia durante il coito, sia nella masturbazione solitaria) la capacità di trarre piacere da un singolo orgasmo (che, a quel punto diviene una pura questione di scelta) aumenta in modo considerevole. L’unica raccomandazione che mi sentirei di fare è prestare attenzione all’eventuale partner poiché non sono molti quelli capaci di sostenere una simile manifestazione di potere personale. Fuor di metafora, statev’ accuort’.

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