Elohim

Elohim

Premessa

La pubblicazione del lavoro dal titolo Eloah risale al novembre 2016 e, come sa chi mi legge, da quella data diversa acqua è passata sotto ai ponti della descrizione. Altresì, dovrebbe essere piuttosto evidente come il Filo del Rasoio abbia, nel tempo, perduto ogni traccia di esoterismo, certamente presente nei lavori più datati come Teologia della Liberazione o lo stesso Eloah, per giungere a una descrizione del singolo individuo come esperimento costruito sulla specifica architettura proposta nel lavoro dal titolo Anima. E tutto ciò al fine di essere fedele alla necessità cogente di tenere l’ambito di confabulazione (e conseguente produzione parassita) al minimo livello possibile, ossia quello necessario e sufficiente a non precipitare nel Nulla (Uno).

Ora e a dispetto dell’intenzione manifestata nell’ultimo lavoro di cessare le mie pubblicazioni, mi sono reso conto di come la tematica legata ai c.d. Elohim, soprattutto dopo la svolta impressa alla descrizione dalla sopravvenienza di oggetti quali i Nuclei Alogeni, sia ancora oggi presente nel consesso umano.

La mia resipiscenza, quindi, deriva immediatamente dal fatto che sono divenute disponibili talune informazioni per le quali la descrizione degli Elohim appare dirimente per la conoscenza della stessa Grande Ottava della Consapevolezza (GOC).

Di conseguenza, mi sono deciso ad affrontare l’argomento con un lavoro dedicato. Utili per la corretta comprensione di questo lavoro potrebbero essere i seguenti articoli:

So, let’s go.

Eggregore Animiche

C’è poco da discutere, Jung era nel giusto quando sosteneva che, per un occidentale, pregare Shiva (così come qualsiasi altra divinità venerata in oriente) è un atto sterile e sostanzialmente neurogeno (nel senso proprio di generatore di un disturbo nevrotico o neurotico, che dir si voglia). E ciò a motivo del fatto che quegli archetipi non sono dentro di lui. Vien da sé, quindi, che ogni etnia disponga d’immagini proprie, nelle quali il singolo possa, volendolo, ritrovarsi. Il problema, se volete, risiede nell’eziologia di tali immagini giacché qualcuno o qualcosa deve averle generate.

Ebbene, al fine di venire a capo di tale problema si consideri la seguente ipotesi: i Nuclei Alogeni, esattamente come i Campi Psichici, possono formare Eggregore le quali, in tal caso, prenderanno il nome di Eggregore Animiche (EA). Ossia, formazioni nascoste, impercettibili dal Burattino ma sperimentabili, almeno in modo indiretto, dall’Io Osservatore durante la fase onirica. In effetti, le EA divengono, almeno in parte, conoscibili attraverso le loro specifiche ipostasi, ossia proprio ciò che Jung definì archetipi e che, sul Filo del Rasoio, sono indicate dal nome Forme Coscienti (FC). Una EA può generare molteplici FC, tuttavia queste saranno specifiche della sola Eggregora che la ha create. Così e per restare sull’esempio precedente, se Shiva è una FC assente nell’inconscio collettivo degli occidentali, la vergine Maria (insieme a diverse altre) vi trova stanza, giacché sia come gnostica Sophia, sia come agnostica Mente, essa rappresenta la Madre della Consapevolezza.

NOTA – Sembrerebbe (uso il condizionale data la mia limitata conoscenza delle religioni orientali) che nell’induismo esista il concetto di madre della coscienza (che, tuttavia, non possiamo considerare sovrapponibile a quello di consapevolezza). La deità in questione sarebbe Adi Parashakti, altresì conosciuta come Adi Shakti o Mahashakti. Ebbene, in quest’ultima forma la dea presenterebbe quattro aspetti, uno dei quali propriamente detto Mahaeshvari, la madre della coscienza universale. Sul punto, tuttavia, non insisto anche perché altre fonti riservano tale ruolo a Mahakali la storia della quale è contenuta in varie scritture puraniche e tantriche indù. In ogni caso, pare che nell’induismo la madre della coscienza abbia natura femminile confermando, in questo aspetto di genere, il pattern occidentale.

Ora e attese le premesse, le Forme Coscienti presentano almeno due volti poiché sono create su due livelli nel medesimo tempo. Così, se a livello fisico esse riecheggiano nell’iconografia secolare generata dalla produzione artistica d’ogni tempo, in ambito onirico tale volto è quello che l’Io Osservatore (IO) sperimenta nel c.d. grandi sogni, ossia gli eventi onirici generati dalla nostra Parte Immortale.

L’idea, quindi, è che tali FC siano il frutto della creazione corale di un certo numero di Nuclei Alogeni appartenenti a MC diversi ma comuni a una parte di umanità culturalmente connessa e, per questo, riuniti in un’Eggregora Animica. Non solo, pare sensato ipotizzare che i diversi NA che compongono una specifica EA presentino caratteristiche molto simili, ove non identiche.

Attenzione, perché ciò potrebbe apparire in contrasto con il c.d. principio autistico che, come descritto più volte, informa sia il Multiverso rispetto a qualsivoglia altra Creatura ipoteticamente esistente (in effetti, potrebbero esistere infiniti Multiversi, ma non abbiamo modo di saperlo), sia le singole monadi che, come si è visto, concorrono a formare i singoli Monadic Cloud (MC). Tuttavia, abbiamo anche visto come tale principio sia progressivamente vulnerato dalla pressione dell’immanente sofferenza connessa all’esistenza in 4D. Sofferenza che, oltre una certa soglia, determina la creazione di legami monadici perenni, ossia proprio il meccanismo che sta alla base della formazione di quei conglomerati monadici che abbiamo denominato Nuclei Alogeni (NA).

La conseguenza di una tale impostazione è che tale processo possa aver avuto inizio immediatamente dopo l’incontro con le Chiavi Biologiche. E ciò appare coerente con l’idea della nascita di NA di prima generazione, in acronimo: NApg.

Altrove, l’ho già evidenziato ma giova ricordarlo. Esiodo, in Teogonia 116-125:

116  Dunque per primo fu Caos, e poi

Gaia dall’ampio petto, sede sicura per sempre di tutti

gli immortali che tengono la vetta nevosa d’Olimpo,

e Tartaro nebbioso nei recessi della terra dalle ampie strade,

120 poi Eros, il più bello fra gli immortali,

che rompe le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini

doma nel petto il cuore e il saggio consiglio.

Da Caos nacquero Erebo e nera Nyx.

Da Nyx provennero Etere ed Emera

125 che lei concepì a Erebo unita in amore.

Il Caos iniziale genera Erebo (oscurità) e Nyx (Notte) i quali, e successivamente, generano a loro volta una determinata serie di NA, dei quali solo due legati alla luce: Emera ed Etere. Di fatto, Esiodo descrive un progressivo, ancorché iniziale, superamento del principio autistico con la creazione di una prima generazione di NA, del tutto espressi da forze ctonie, istintive e con ogni evidenza totalmente rettili. Solo successivamente è descritto l’apparire di NA diversamente orientato.

In altri termini, un NApg è mosso da pulsioni profondamente predatorie giacché scaturito dalle esistenze di Burattini del tutto condizionati dalla Direttiva Primaria (sopravvivere). Viceversa, un Nucleo Alogeno di seconda generazione (NAsg) appare orientato in modo del tutto opposto poiché nasce sulla scorta di esistenze di Burattini che cercano qualcosa che vada oltre ciò che si sperimenta con i sensi fisici.

Infine, eccoci proprio sul primo punto caldo dell’intera faccenda: parrebbe escluso che NA di prima e seconda generazione possano condividere la medesima Eggregora Animica e ciò a motivo dell’assoluta inconciliabilità che esiste fra i rispettivi scopi. Tuttavia e considerato che i Nuclei Alogeni sono entità in evoluzione giacché legate strettamente alla modalità dell’essere propria del solo Burattino, cosa osta al pensare i NA di seconda generazione come evoluzioni di quelli di prima generazione?

Per venirne a capo, ciò che faremo ora sarà di analizzare (per quanto possibile) un’Eggregora composta esclusivamente di NA di prima generazione e, per farlo, mi avvarrò in parte del lavoro di Mauro Biglino, persona che non sarà mai ringraziata abbastanza per il prezioso lavoro che ha compiuto.

Un’Eggregora chiamata Elohim

Premetto che non m’interessa rifare il lavoro che Biglino ha già brillantemente compiuto, anche perché non ne sarei capace. Ciò che farò, sarà usare le conclusioni dell’Autore (rif.: La Bibbia non parla di Dio, Mondadori) per individuare almeno alcuni degli Elohim. E ciò al fine di formulare delle ipotesi sia in relazione a ciò che sono stati, sia a ciò che possono essere ora. In effetti, in luogo del “quelli là” usato da Mauro Biglino per indicare gli Elohim, intendo trattare l’insieme di questi Nuclei Alogeni di prima generazione come un’Eggregora Animica, ossia come un costrutto olistico dotatosi di uno scopo molto preciso e rimasto tale per diversi millenni: il dominio del mondo.

Iniziamo, quindi, con il seguente, per nulla esaustivo elenco (i frammenti in corsivo sono tratti da lavori di Mauro Biglino):

  1. Elyon – Letteralmente: elevato, superiore, ciò che sta sopra. Cito: Il termine indica qualcuno (o qualcosa) che si trova in una situazione elevata, superiore, rispetto ad altri o altro. In specifico, in Deuteronomio 32, 8 è asserito che quando Elyon provvedeva a dividere le genti stabilendole nei vari territori né fissò i confini … Apprendiamo qui che a Yahweh venne assegnato in eredità il territorio/parte di Giacobbe. Pare chiaro, quindi e date le premesse, come Elyon sia il capo indiscusso dell’Eggregora Animica denominata Elohim;
  2. El Shadday – Na di Abramo padre di isacco e nonno di Giacobbe;
  3. Yahweh – Trattandosi di un nome impronunciabile, dagli ebrei è sostituito con Adonai e nella Bibbia appare come uomo di guerra (Esodo 15, 3). Tuttavia, Yahweh è un NA minore che riceve in eredità, oltre alla famiglia di Giacobbe, solo un territorio desertico e desolato;
  4. Kemosh (Baal Peor) – NA assegnato ai Moabiti (da Moab, figlio di Lot). Signore dell’esposizione (Baal) dei genitali (Peor). Nella Stele di Mesha (riga 14, fonte extra-biblica) il nome di questo NA è Astar Kemosh (essendo, forse, Astar la sua compagna);
  5. Milkom – NA assegnato agli Ammoniti (da Ammon, altro figlio di Lot);
  6. Qos – NA assegnato a Edom (altro nome di Esaù, fratello di Giacobbe);
  7. Ba’al ZebubSignore delle mosche o, in base ad altre letture signore del potere (probabilmente destinato a diventare Belzebù);
  8. Nabu;
  9. Nergal.

Ora, Biglino dimostra che tutti questi Elohim (con la sola eccezione del primo) occupano all’interno dell’Eggregora Animica una posizione paritaria. Teniamo presente questa specifica discendenza (considerando che, con ogni probabilità, il patriarca Terach si sta ancora rivoltando nella tomba):

Discendenza di Terach
Discendenza di Terach

E consideriamo Giudici 11, 24, un passo biblico nel quale Jefte (della tribù di Manasse), rivolgendosi al re degli Ammoniti, dice: Non possiedi tu quello che Kemosh il tuo dio, ti ha dato di possedere? Così anche noi possederemo il paese di quelli che Yahweh ha scacciato davanti a noi. Pare del tutto evidente che sia Kemosh, sia Yahweh fossero Elohim di pari grado.

Tuttavia, stabilito ciò, il vero problema è capire il vero livello di interazione che esisteva fra i singoli NA dell’Eggregora Animica e le varie discendenze di Terach. In altre parole, come si sostanziava l’azione di questi NA? Che dinamiche assumeva?

Chi mi legge sa che, contrariamente a quanto sostiene Biglino, non credo alla “tesi aliena”. Così come rigetto in toto l’ipotesi di manipolazione genetica ad opera di “alieni” avanzata dall’Autore (banalmente, perché non è rimasta la minima traccia delle macchine da guerra descritte dall’Autore?).

In effetti, la sfida vera alla base di questo lavoro sta proprio nel comprendere e, di conseguenza, verbalizzare, il modo con il quale questi Elohim, ossia Nuclei Alogeni di prima generazione (NApg), siano riusciti a interagire con la famiglia di Terach inducendo, secoli dopo, gli estensori della Bibbia (chiunque fossero) a redigerne le cronache in quello specifico modo. E, per farlo, userò la storia della campagna di Gedeone (in questo caso, chiamato Ierub-Baal) contro i Madianiti e gli Amaleciti (Giudici 7).

Per farla breve, Gedeone, inviato da Yahweh (Giudici 6, 14) a sterminare Madianiti (discendenti di Madian, figlio di Abramo e Chetura o, secondo il midrash, Agar) e Amalekiti (discendeti di Amalek, figlio di Esaù, gemello di Giacobbe), riunisce un esercito di trentaduemila uomini. Yahweh, però, non è d’accordo e lo induce a ridurre viepiù quel numero poiché teme che un’eventuale vittoria di Gedeone possa essere ascritta al solo merito di quest’ultimo. Dopo una prima cernita, Gedeone resta con diecimila uomini, ma Yahweh non è ancora soddisfatto. Così, invita Gedeone a operarne una seconda: gli uomini sono invitati a bere l’acqua del fiume, chi si inginocchierà sarà scartato, chi raccoglierà l’acqua con le mani per berla, resterà. Restano, così, trecento uomini che Gedeone divide in tre schiere contro un esercito di molte migliaia fra Madianiti, Amaleciti e “tutti i figli dell’oriente” (Giudici 7, 12). Il resto, lo lascio al racconto biblico:

16 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17 disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: Per Yahweh e per Gedeone!». 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all’estremità dell’accampamento, all’inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per Yahweh e per Gedeone!». 21 Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all’accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire. 22 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, Yahweh fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l’accampamento. L’esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat.

Ora, il versetto risolutivo è il 22: Mentre quelli suonavano le trecento trombe, Yahweh fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l’accampamento. In sostanza, l’estensore del libro dei Giudici ci sta dicendo che Gedeone e i suoi trecento uomini non hanno fatto altro che suonare le loro trombe e schiantare le relative brocche giacché, in realtà, l’intero esercito nemico si è massacrato da solo. E come si può spiegare questo se non con una psicosi collettiva? Ossia, uno stato mentale nel quale la funzione di realtà è totalmente perduta, al punto che il commilitone, per il semplice fatto che impugna qualche tipo di arma, è fatalmente scambiato per un nemico?

Trecento trombe che squillano all’unisono e altrettante brocche che si schiantano … what a wonderful trigger for an intense hypnotic session! Un’induzione ipnotica originata da un motore talmente profondo e potente da generare un’autentica psicosi collettiva. Al punto che Gedeone e i suoi si limitano a dare corpo (sonoro) a un vero e proprio catalizzatore psichico che, a quel punto, rende possibile al NApg (Yahweh) il lavoro che sa fare meglio: generare un grande sogno.

Dal punto di vista di uno stregone, l’atto di Yahweh equivale a spostare il Punto d’Unione degli accampati in una posizione di puro delirio paranoide e il resto lo faranno da soli come, in effetti, avviene. In sostanza, trattasi di pura manipolazione attentiva, solo operata a un livello di profondità e potenza tali che nessuno di quei malcapitati avrebbe avuto la minima possibilità di sfangarla.

Indubbiamente interessante. Tuttavia c’è un aspetto che non sembra tornare: quando un Elohim decide di sterminare i figli di un altro NApg, perché quest’ultimo lo lascia fare? In fondo, se, come asserisce Biglino, sono rivali, dovrebbero loro stessi ingaggiare lo scontro. E, invece, così non è … un po’ come nel football americano dove le squadre attaccano o difendono, senza alcuna possibilità di contropiede.

Un mistero che potrebbe risolversi facilmente alla luce della seguente considerazione: I NApg, poiché ciascuno parte della medesima Eggregora Animica, hanno uno “scopo” che trascende il loro bisogno individuale, ossia lo scopo proprio dell’Eggregora alla quale appartengono. Scopo che, come anticipato e nel caso dei Nuclei Alogeni di prima generazione, è stato per lunghissimo tempo il dominio del mondo (il non plus ultra della filosofia predatoria). Infine, ipotizzando due diversi livelli di funzionamento di questi NA (con ogni probabilità, i livelli sono molti di più, ma non cade qui d’indagarli), ne avremo uno con priorità assoluta (lo scopo dell’Eggregora degli Elohim) e un secondo (la pulsione specifica del singolo NA) destinato a soccombere al primo in caso di conflitto fra i livelli.

In un simile scenario, quindi, la competizione in american football style serve esplicitamente a non scontentare nessun Elohim dato che se uno di essi oggi perde, domani è certo che vincerà. E considerata la longevità di queste entità, il “domani” potrebbe giungere anche dopo mille anni e poco o nulla cambierebbe. In effetti, sino a che ci saranno umani disposti a seguirli e sostenerli, loro seguiteranno a vivere.

NOTA – Piccola perla, una delle tante. Giudici 8, 33: Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Ba’al Berit come loro dio. Secondo i rabbini, l’idolo Ba’al Berith, che gli ebrei veneravano dopo la morte di Gedeone, era identico a Ba’al Zebub (il ba’al delle mosche), il dio di Ekròn. In effetti, comparando 2Re: 1,1 Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò a Israele.
2 Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest’ordine: «Andate e interrogate Ba’al Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità». 3 Ora il Malachim di Yahweh disse a Elia il Tisbita: «Su, va’ incontro ai messaggeri del re di Samaria. Di’ loro: Non c’è forse un Dio in Israele, perché andiate a interrogare Ba’al Zebub, Dio di Ekròn?
… chissà chi l’ha inventata la storia del monoteismo ebraico …

Any way, siamo giunti al secondo punto caldo di questo lavoro: l’evoluzione degli Elohim.

La linea del tempo

Quanto abbiamo visto sino a ora rientra ancora nel profilo di un’umanità bambina. Diamo un’occhiata al grafico della linea del tempo:

Linea del tempo

In base al grafico proposto, vi è una prima fase che principia dall’incontro dei primati con le Chiavi Biologiche (evento, come detto altrove, forse verificatosi in più luoghi del pianeta, durante un migliaio d’anni). Fase che conosce un’importante contrazione con la glaciazione avvenuta ventimila anni fa e che si compie idealmente con il Diluvio e il successivo Patto (L’Antico Patto).

È questo il periodo nel quale nascono i NApg, ossia conglomerati monadici scaturiti per una parte da una sofferenza del tutto sconosciuta ai primati (che da scimmie bipedi, avevano sempre vissuto senza mai pensare alla morte, la condizione del GanEden) e per un’altra parte dall’assenza totale di istanze censorie o, come usa dire, di un Super-Io sia individuale, sia razziale, capace di dotare questi cuccioli umani di qualsivoglia freno inibitorio.

La glaciazione, quindi, oltre a essere una fase di raffreddamento fisico, lo è anche in senso psichico (coagula). Un raffreddamento planetario durante il quale le forme di vita si ritirano in se stesse, alla esclusiva ricerca di un modo per sopravvivere. E appare sensato immaginare che, proprio durante questi ottomila anni di chiusura pressoché totale a qualsiasi esperienza psichica, si ponga in essere un primo, fondamentale atto introspettivo, che porti a valutare in modo concreto a certamente doloroso il senso di colpa generato da quanto compiuto agli inizi dalla Femina Sapiens (Lilith).

Un processo che, alla fine della glaciazione, porta un nutrito gruppo di esemplari umani (con ogni probabilità maschi) a seppellire Goblekli Tepe sotto una collina di terra, portata a mano da ciascuno di loro … come a sigillare qualcosa che non avrebbe più dovuto tornare nel campo della coscienza. Un atto di rimozione razziale, destinato a cancellare dalla memoria fatti troppo spaventosi per poter essere ricordati. Infine, un processo che prosegue la rielaborazione profonda del senso di colpa e che, di conseguenza, porta prima al Diluvio e, quindi, al Patto.

Il problema è che, a questo punto, l’umanità si trova ancora in una fase assai acerba. Preadolescenza? Mi convince. E si tratta precisamente del periodo che ricomprende sia l’età del bronzo, sia l’età del ferro. Periodi durante i quali la parte maschile è salita al potere a seguito del Patto. Periodo nel quale nasce e fiorisce il concetto (prima, del tutto assente) di accumulazione, idea certamente generata dalla paura della morte che non ha mai cessato di tallonare l’umanità ma che, stante la chiusura radicale con il mondo stregonesco imperante agli albori, ha paradossalmente acquisito ulteriore forza. Ed è proprio questo che descrive la Bibbia quando narra delle guerre di conquista, dei massacri e degli ammazzamenti che questi uomini-ragazzini compiono sulla scorta di un Super-Io razziale ancora inadeguato (in effetti, metterà millenni per crescere e affermarsi, al punto che tale processo si potrà dire compiuto, almeno sulla carta, solo con il documento sui diritti della persona adottato il 10 dicembre 1948 a Parigi dall’ONU … non a caso solo dopo l’esplosione delle due testate nucleari su Hiroshima e Nagasaki, potenza del senso di colpa).

Tuttavia e come detto, si tratta ancora di un’umanità acerba che, nonostante abbia bandito la stregoneria della Femina Sapiens, resta fortemente ancorata al mondo onirico, ossia al canale privilegiato dai NA per comunicare con i Burattini, soprattutto con alcuni. Sono questi i sacerdoti (cohen), ossia individui prescelti al fine di fare da intermediari fra il NA e il resto della tribù. Così Gedeone, così Mosé (per citarne due):  autentiche cinghie di trasmissione fra l’Elohim e la tribù. Solo che, valutando la dinamica degli eventi della guerra di Gedeone contro i Madianiti, la figura dell’intermediario si sposta in modo prepotente verso quella dello sciamano, ossia un individuo capace di rendere se stesso un canale attraverso il quale i grandi sogni generati dai NA trovano la via per raggiungere gli altri Burattini.

È qui, in questo meccanismo di connessione immediata e profonda fra Burattini ancora troppo giovani e una parte così incommensurabilmente potente che nascono i racconti biblici di stermini e genocidi. Tuttavia, almeno per me, è altresì evidente come lo scorrere del tempo e la conseguente, progressiva strutturazione di un Super-Io razziale induca inevitabilmente, se non tutti, alcuni di questi NApg a evolvere verso una dinamica complessiva che si sposta in una direzione del tutto opposta facendo, appunto, nascere i NAsg.

Nel complesso, un processo modellato interamente dalla sofferenza dei Burattini implicati nella vicenda. Sofferenza che produce aumento della consapevolezza, la quale si accumula proprio nei NApg trasformandoli lentamente … ça va sans dire.

Nuclei Alogeni di seconda generazione (NAsg)

Ebbene, per cercare di descrivere questo processo, mi avvalgo della sola figura di Elyon, il capo degli Elohim. Pare evidente dalla stessa narrazione biblica che doveva trattarsi del Nucleo Alogeno più esteso e potente in assoluto (perlomeno nell’area geografica destinata a divenire la culla dell’intera civiltà occidentale).

Egli interviene solamente per assegnare l’eredità delle terre. Ossia qualcosa che, trattandosi di un’eredità, ha una storia che deve venire da lontano … magari, da prima del Patto e del Diluvio. Non ci è dato saperlo, tuttavia ciò che qui interessa non è la provenienza di quella legacy, bensì l’evoluzione che Elyon ha conosciuto nel tempo e che, cosa assai probabile, è proseguita sino al tempo presente.

Trattiamo solo di Elyon poiché nulla possiamo inferire rispetto a tutti gli altri Elohim se non che, forse, qualcuno di Essi è caduto. Del resto è la stessa Bibbia ad affermare la mortalità degli Elohim nel Salmo 82:

Salmo. Di Asaf.

1 Elohim si alza nell’assemblea divina, giudica in mezzo agli dèi.

2 “Fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi?

3 Difendete il debole e l’orfano, al misero e al povero fate giustizia.

4 Salvate il debole e l’indigente, liberatelo dalla mano degli empi”.

5 Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra.

6 Io ho detto: “Voi siete dèi, siete tutti figli di Elyon”.

7 Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti.

Ora, ammesso e non concesso che a parlare sia lo stesso Elyon, Egli sta dando due messaggi precisi agli altri Elohim ed entrambi, se vogliamo, sono traccia del fatto che chi parla sta già su un binario diverso e che porta un Nucleo Alogeno di prima generazione a mutare se stesso in uno di seconda generazione. Un processo, dunque. Un percorso lentissimo che vede il Nucleo Alogeno descrivibile come una sorta di gigante celato, edificato dalla sofferenza dei suoi Burattini, ossia esperimenti che si avvicendano, uno dopo l’altro, spinti con ferocia e spietatezza proprio da quell’entità nascosta che, se all’inizio nasce come una furia cieca, con il passare dei millenni  si dota di occhi che gli permettono di vedere sempre più chiaramente. Sino al giorno nel quale uno di questi Burattini, finalmente, verbalizza lo Scopo (lo Stato Terzo).

A quel punto la metamorfosi animica è completa, il principio autistico non esiste più e la primitiva Eggregora Animica è divenuta l’incredibile realtà che oggi prende il nome di Grande Ottava della Consapevolezza.

Concludo con un messaggio specifico per tutti coloro che camminano sul Filo del Rasoio. È possibile che qualche NApg esista ancora, così come è possibile che alcuni di questi non sia sopravvissuti (del resto, se osserviamo a quale punto di rovina hanno portato il mondo, l’ipotesi appare solida). Tuttavia, è certo che tutti i NAsg oggi concorrono a formare la GOC. Infine, questo significa che Elyon e tutti i Nuclei Alogeni di seconda generazione, oggi sono tra noi.

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