Pentagono e 5G

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Il primo documento che presento è stato pubblicato in data 10 maggio 2019 sul sito del Pentagono e ha come titolo: DOD Develops Secure 5G Mobile Telecommunication Network Strategy (dove DOD è acronimo di  Department of Defence). Si tratta del sunto di una conferenza stampa tenuta dal sottosegretario alla difesa USA, Ellen M. Lord, la quale esordisce dichiarando che il suo ministero sta sviluppando una strategia di rete di telecomunicazioni mobili 5G sicura.

Ellen M Lord
Figura 1: Ellen M Lord

Il contenuto del comunicato è assai conciso e il sottosegretario lo riassume nei seguenti punti:

  • Una rete 5G sarebbe 100 volte più veloce delle reti attuali.
  • Una rete 5G sarebbe più resiliente e meno suscettibile agli attacchi.
  • Una rete 5G migliorerebbe notevolmente la comunicazione militare e la consapevolezza della situazione.

Inoltre, Ellen M. Lord soggiunge talune informazioni importanti e relative ai motivi di una tale scelta e, in specifico, afferma che:

Sono in corso discussioni con gli alleati e i partner della nazione sull’importanza fondamentale di reti sicure per la sicurezza nazionale e l’interoperabilità fra le diverse forze militari.

Le attività dannose da parte della Cina sono una preoccupazione seria e crescente. Ad esempio, la Cina sta tentando di cancellare i guadagni di ricerca e sviluppo degli Stati Uniti nella sicurezza informatica e in altre aree critiche per la sicurezza nazionale. Un modo per farlo è investire in società statunitensi con tecnologie critiche per la difesa al fine di estrarre informazioni.

L’altra preoccupazione riguardante la Cina è il suo impiego del 5G attraverso società che rispondono al governo cinese, come ZTE e Huawei. Mentre il DOD proibisce gli appalti da queste società, è probabile che gli alleati e i partner che scelgono di farlo finiscano con sistemi vulnerabili.

Ho inteso principiare questo lavoro con tale documento giacché, essendo datato 2019, appare come evidente manifestazione pubblica di un processo che, almeno in ambito civile, è in atto da qualche tempo. E, in effetti, già nel 2015 Verizon crea il 5G Technology Forum (5GTF), che riunisce partner quali Ericsson, Qualcomm, Intel e Samsung, per portare avanti l’intero sistema 5G.

Il pezzo forte, tuttavia e con un occhio al grassetto sopra evidenziato, è costituito dal seguente documento, sempre di matrice DOD, dal titolo: DOD, USAF Warfare Center to Build a 5G Network, Test Prototype Software at Nellis datato 28 maggio 2020 e del quale allego la breve, integrale traduzione:

L’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per la ricerca e l’ingegneria (OUSD (R&E)) e l’US Air Force Warfare Center (USAFWC) presso la Nellis Air Force Base in Nevada, hanno collaborato per costruire una rete cellulare di quinta generazione (5G) su Nellis come parte dello sviluppo del 5G da parte di DOD (Departement Of Defense) sia per la difesa che per gli usi civili.

“Il Dipartimento della Difesa riconosce che la tecnologia 5G è vitale per mantenere i vantaggi militari ed economici dell’America”, ha affermato il dottor Joseph Evans, direttore tecnico DOD per 5G e responsabile dello sforzo di sviluppo 5G del dipartimento. “Prevediamo di iniziare la costruzione della rete di Nellis a luglio e renderla pienamente operativa nel gennaio del prossimo anno“.

Solo gli utenti che prendono parte al test avranno accesso alla rete privata. La rete sarà caratterizzata da torri cellulari trasferibili che possono essere installate e smontate in meno di un’ora. I test coinvolgeranno centri operativi mobili in cui i membri del team utilizzeranno la rete durante gli spostamenti.

L’Information Warfare Research Project (IWRP), un consorzio industriale, cercherà prototipi di software commerciale attraverso un processo OTA (Prototype Other Transactional Authority), processo che gestirà direttamente. Le aziende associate all’IWRP possono fornire proposte di prototipi. I prototipi si concentreranno su due aree: applicazioni e servizi per Survivable Command and Control (Comando e Controllo Sopravvissuti – C2) e miglioramenti della rete wireless.

Applicazioni e servizi per i prototipi Survivable C2 costruiranno o revisioneranno il software C2 utilizzato nei centri operativi aviatori per supportare la pianificazione distribuita e le funzioni di esecuzione della missione. Queste applicazioni coinvolgono architetture che abilitano le operazioni C2 in una varietà di condizioni di rete 5G. Possono incorporare interfacce uomo-macchina, che vanno oltre le semplici interfacce grafico-utente e possono includere audio, gesti, dispositivi di realtà aumentata e tattili che stimolano il tatto e il movimento. I prototipi di rafforzamento della Rete costruiranno e testeranno nuove funzionalità 5G, incluso la segmentazione della rete, per consentire agli operatori di rete di dedicare parti delle loro reti a usi specifici e reti definite dal software, il che rende possibile il controllo della rete utilizzando applicazioni software. Questo prototipo testerà anche l’interoperabilità con le generazioni precedenti e future di reti cellulari e mobili.

I test presso Nellis inizieranno a gennaio 2021 e proseguiranno in tre fasi di 12 mesi.

Questo test si basa sulla prototipazione e sperimentazione della tecnologia di comunicazione 5G precedentemente annunciata da DOD a Hill AFB, Utah; Base comune Lewis-McChord, Washington; Base logistica del Corpo dei Marines Albany, Georgia; e la base navale di San Diego, California.

Ecco qua, nero su bianco, il vero motore del 5G nel mondo occidentale: l’interesse militare degli USA, ossia la vera ed unica ragione politica che rende tale svolta del tutto inevitabile e, considerata la sua estrema nocività, nel medesimo tempo drammaticamente devastante per gli organismi viventi che popolano il pianeta. Sul punto, ormai, gli studi sono numerosi. Dai topi alle blatte, ogni creatura costretta a vivere a ridosso di queste antenne ha smesso di riprodursi e di alimentarsi. Tuttavia, tali notizie in rete sono facilmente reperibili e non è questo l’oggetto del presente lavoro, perciò non mi ci soffermerò.

Ciò che intendo enfatizzare è l’evoluzione che la distopia pandemica già in atto conoscerà proprio grazie allo spaventoso strumento prefigurato da Joseph Evans, direttore tecnico DOD, ossia che si tratta di una tecnologia capace di incorporare interfacce uomo-macchina, che vanno oltre le semplici interfacce grafico-utente e possono includere audio, gesti, dispositivi di realtà aumentata e tattili che stimolano il tatto e il movimento.

Se unite tale potenzialità alle già operative capacità di tracciamento della vita di ciascuno di noi attraverso i vari devices (soprattutto smartphone e tablet) dei quali amiamo riempirci la vita, diviene facile prefigurare come una qualsiasi unità operativa distante migliaia di chilometri da noi (come, ad esempio, quelle che pilotano droni capaci di colpire qualsiasi target nel mondo), sarà in grado di piegare il nostro agire al suo volere, semplicemente distorcendo la realtà che stiamo percependo … magari in modo spaventoso, aumentando in noi la percezione di un pericolo, in realtà, inesistente.

Nessuno avrà più bisogno di preoccuparsi del controllo delle piazze, giacché le piazza resteranno vuote. E questo perché le piccole antenne 5G (a breve destinate a divenire 6G e, poi 7G …) saranno capaci di cogliere i nostri più sottili mutamenti fisici: temperatura, pressione sanguigna, pulsazioni, oscillazioni della frequenza del precardio (ossia, gli organi e le formazioni anatomiche della cavità toracica che circondano il cuore e ritenuti sede degli affetti, dei sentimenti, della sensibilità)  e, why not, forse anche i pensieri concreti. Insomma, ciascuno di noi vivrà sotto il costante monitoraggio di un poligrafo (macchina della verità) controllato non da umani, bensì da algoritmi capaci di processare una massa mostruosa di dati in un tempo infinitesimo (non è fantascienza, i chip quantistici sono già capaci di farlo).

Considerate, poi, l’insistenza sempre più pressante verso l’uso della moneta elettronica, sia nella sua forma attuale (carte di credito), sia in quella più avanzata e letale di cripto-moneta, generata dalla c.d. blockchain.

Ora e senza spingere il discorso oltre, considerate uno scenario nel quale la moneta fiat (quella di filigrana, per intenderci) sia del tutto scomparsa e dove ciascun individuo possa, come già sta accadendo in Cina, fare acquisti solo tramite pagamenti effettuati dal suo smartphone. Considerate ora il sig. Rossi che una mattina decide di mettersi alla tastiera e di redigere un lavoro come quello che state leggendo. Al povero sig. Rossi resterà giusto il tempo che lo separa dalla prossima scansione della rete prima di vedersi bloccato l’accesso a ogni sua risorsa economica. Ci avrà già pensato l’algoritmo a chiudergli il conto. Ovviamente in via cautelativa, tanto che poi il sig. Rossi si vedrà arrivare un sms o una mail che lo avverte del fatto che, se vuole, può presentare ricorso … un po’ come accade su facebook o su twitter o su instagram da diverso tempo, no?

Distopia significa il contrario di utopia. L’utopia è il sogno di un mondo perfetto, la distopia è la realtà prossima ventura di un inferno perfetto.

Think about, folks.

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