Il Nome del Doppio

Il Nome del Doppio

Premessa

Uno dei problemi relativi al Doppio di Gaia risiede nel suo nome giacché, allo stato, sembrerebbe del tutto sconosciuto. E siccome la neocortex (terzo cervello) descrive la Dualità principalmente attraverso il nome che conferisce agli oggetti che la compongono, il presente lavoro sarà dedicato a una proposta di soluzione per questo fondamentale problema.

Le circostanze

Esistono segnali precisi e capaci di indirizzare il flusso del pensiero poiché frutto diretto di Codificazione Occulta. Di seguito il prezioso contributo di un guerriero il quale ha riportato il contenuto di una visione avuta in stato di veglia pochi giorni orsono:

Mentre tutto sembra fermo, due anelli di fuoco girano in senso opposto, é stato impossibile da capire e quando ho rinunciato alla logica comprensione, mi è apparso al centro dei due anelli il nuovo volto di Gaia. Non è stata una visione facile da sopportare, perché negli anelli di fuoco c’era una sofferenza immane. Subito dopo é apparsa al centro dei due anelli di fuoco una sfera traslucida, appena visibile. Questa veniva colpita da una pioggerellina di intenti, lì ho chiamati così, perché davano alla sfera forma e sostanza. Alcuni però venivano rifiutati e rimbalzavano indietro. Altri formavano pozze di acqua. E come le gocce d’acqua si cercavano e si avvicinavano per unirsi.

È stato grazie a questo contributo decisivo che ho potuto determinare il nome del Doppio di Gaia. Tuttavia, ci arriverò per gradi, anzitutto riprendendo un lavoro (maggio 2020) dal titolo GOC (l’acronimo di Grande Ottava della Consapevolezza) e nel quale si afferma, fra le altre cose, che nella Dualità la forma propria della Consapevolezza è la GOC.

Ora e sempre nel lavoro citato, è presentata un’ipotesi decisamente forte la quale asserisce in modo esplicito quanto segue:

  • La GOC è un work in progress;
  • La GOC e DIO sono la medesima cosa;
  • DIO è un work in progress;
  • Allo stato, la GOC è il costrutto olistico di coloro che stanno cercando di realizzare un Doppio Immortale e, quindi, l’Unione;
  • La GOC sarà perfetta (sarà DIO) solo se e quando questi Immortali saranno riusciti a realizzare lo Stato Terzo. Di conseguenza e allo stato, DIO non esiste ma, forse, esisterà.

Ebbene, volendo mantenere valida una simile ipotesi, è necessario rilevare come la prima affermazione (la GOC è un work in progress) non chiarisca alcunché rispetto alla forma attuale della Grande Ottava della Consapevolezza. E questo è un problema serio giacché condanna ogni affermazione successiva a un’indeterminatezza pressoché assoluta.

Problema che, tuttavia, lo stesso veggente, testimone della visione sopra descritta, ci aiuta a risolvere quando riferisce, in altra occasione, di un’entità splendente che ormai pesa miliardi di tonnellate di Consapevolezza. Freud chiama questo modo di profferire una verità profonda motto di spirito definendolo un processo primario (intuizione) il quale trova la via per palesarsi al mondo fisico attraverso un processo secondario (linguaggio). In sostanza, trattasi di un complesso di meccanismi comunicativi che caratterizzano il linguaggio dell’inconscio.

Chi profferisce un motto di spirito, quindi, veicola tramite un processo secondario qualcosa che sta avvenendo a livello di Codificazione Occulta. Nel linguaggio comune questo è spesso tradotto come sognare a occhi aperti, al punto che l’eventuale osservatore è sempre colpito in modo profondo (se positivamente o viceversa non è in discorso) dall’immagine trasmessa.

Ora e almeno a me, sembra che legare l’immagine di un’entità splendente che ormai pesa miliardi di tonnellate di Consapevolezza al Doppio di Gaia concreti un passo tanto semplice, quanto immediato. Al punto che potremmo senza indugio affermare che

il nome del Doppio di Gaia è GOC.

Il che equivale ad affermare che

il Doppio di Gaia è la forma statica della GOC, laddove i singoli Immortali saranno la sua configurazione dinamica.

Per parafrasare Gurdjieff (rif.: I Racconti di Belzebù al Suo Piccolo Nipote), potremmo equiparare GOC (ossia il Doppio di Gaia) al vascello Karnhack destinato alle comunicazioni trans-spaziali. Partito dagli spazi Assuparazata (la Via Lattea) vola dal pianeta Karatas (pianeta natale di Belzebù) verso il sistema solare Pandaznokh (sistema solare della stella polare) trasportando Belzebù, suo nipote Hassin ed il suo fedele servitore Ahun (seguace di Belzebù che lo accompagna nel viaggio).

Ovviamente, alla descrizione gurdjieffiana manca ancora un pezzo di strada per giungere al livello di astrazione necessario alla formulazione dello Scopo. Tuttavia, la citazione è giustificata dal fatto che, senza tale descrizione, il Filo del Rasoio non avrebbe mai visto la luce.

Per gli Immortali, dunque, GOC è il nome del Vascello (o della Casa) che li condurrà (o li ospiterà sino) allo Scopo e questo è un fatto con implicazioni diverse e importanti. Come anticipato, infatti, GOC indica la forma statica della Grande Ottava della Consapevolezza, laddove gli Immortali ne costituiranno la forma dinamica. Questo comporta un legame profondo e indissolubile fra il Vascello-Casa e gli Immortali che lo abitano. Un legame destinato a evolvere giacché, se quanto affermato su questo blog può avere un senso, allora la differenza fra la forma statica e quella dinamica sarà destinata a mutare viepiù con il procedere dei Dodici Passi.

Questo significa che, rispetto alla descrizione offerta dall’ultimo lavoro sugli Immortali (I Dodici Passi), ciascuno step concreterà un nuovo salto, richiedendo a tutti gli attori del dramma (GOC e Immortali) un nuovo e diverso cambio di paradigma percettivo.

Se, infatti, lo schema in atto qui e ora (con NApg e NAsg sul punto di separarsi per sempre) sarà destinato a ripetersi, appare verosimile che, in occasione di ciascun Passo, la possibilità che qualcosa, in termini di Consapevolezza ovvero di Nuclei Alogeni, possa andare perduto è tutt’altro che remota, giacché non è affatto certo che ciascun Immortale sarà pronto al mutamento richiesto.

La prima cosa sulla quale poter (e dover) contare, quindi, sarà proprio e solo GOC, ossia l’unico aspetto della Dualità capace di tenere gli Immortali al riparo dall’Uno o Nulla, la seconda sarà la sobrietà, ossia l’unico scudo rispetto alla follia della Dualità. Infine, per gli Immortali GOC sarà Casa, Madre, Vascello, Rifugio, Tempio e chissà cos’altro, soprattutto in considerazione del fatto che nulla è possibile sapere o prevedere rispetto a ciò che potrà essere o significare la realizzazione dello Stato Terzo.

Al tempo presente, quindi, l’unica cosa che possiamo certamente fare è darci appuntamento su GOC.

Il prima possibile.

Inversione dei Poli Psichici

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