Camminare lungo il fiume, che è l’Anima

Vi avevo parlato di come iniziare il cammino. Prima di procedere con i passaggi intermedi, faccio un salto direttamente verso la fine del percorso. Perchè è successo tutto ora, e perchè forse può farvi gola sapere cosa vi aspetta.

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Eri lì, che camminavi da giorni. Avevi pescato il tuo tarocco del presente, le stelle. Tutto tornava, tutto quadrava, ti stavi aprendo, ti stavi distruggendo di fatica, e ti stavi rendendo fluido. Stavi risalendo il Rodano dalle saline, il fiume scorreva placido, silenzioso e solitario al tuo fianco, quando decidesti di chiudere gli occhi e, lungo l’asfalto bollente, iniziare a camminare ad occhi chiusi.

Ci avevi già provato, ma ora la situazione era perfetta per non essere distratto dai rumori della città. Dopo qualche metro, la mente si confonde, non capisce più nulla e il punto di assemblaggio si dissolve per farti percepire tutto il resto, quello che conta.

L’avevi intuito ma ora era quasi una certezza: l’Anima è un fiume invisibile che scorre alla tua sinistra. Puoi vederla solo se smetti di cercare e di guardare l’asfalto. E se la desideri senza bramarla. La tua vita ordinaria scorre sulla strada parallela, visibilissima e facile da seguire. Camminando, ti distruggi, scopri il fiume che scorre al tuo fianco e che raccoglie tutte le tue esperienze e memorie finchè non diventi fluido anche tu e ti immergi come DOPPIO nel fiume che è la tua Anima.

Pronto a concludere il percorso verso l’oceano dello Stato Terzo, dove ti immergerai e ricorderai tutto, sperimenterai tutto, vedrai tutto e sarai in grado di descrivere e comprendere tutto. Perché sarai quell’oceano.

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L’importante è camminare sul filo, ridere di quei due pellegrini che erano con te, che erano parti di te e che ora hai avuto il coraggio di abbandonare perchè “falsi te”. L’importante è scegliere di camminare per distruggersi, in un lento e inesorabile movimento a spirale verso il centro del fiume, che è l’Anima.

D’altronde una descrizione quasi perfetta te l’avevano già cantata a suo tempo, ma non gli avevi dato troppe attenzioni.

The ocean is the river’s goal
A need to leave the water knows
We’re closer now than light years to go

I have got to find the river
Bergamot and vetiver
Run through my head and fall away

Leave the road and memorize
This life that pass before my eyes
Nothing is going my way

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3 Risposte a “Camminare lungo il fiume, che è l’Anima”

  1. E’ sorprendente come il semplice atto di cambiare la direzione del proprio sguardo sia capace di stravolgere ogni cosa. Uno non se lo aspetta o, almeno, finge di non saperlo perché, in realtà, sappiamo già tutto. isn’t it?

    1. esattamente! Cambiare le lenti, oltre che la direzione dello sguardo. Staccandoti completamente dal punto di vista precedente.

  2. Bello, poetico, intuitivo. La realtà è più complessa: non ci sono solo l’Io, l’Anima ed una sintesi (terzo stato), l’Universo è più affollato, te ne accorgi quando apri i canali della tua percezione. Si impara, comunque, a conoscersi camminando lungo strade silenziose e ascoltando la voce della nostra coscienza. Almeno in parte umana.

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